500 g di selvaggina Monge (es. carne di cervo e di capriolo)
2 carote
1 cipolla rossa
2 coste di sedano
2 rametti di rosmarino
3 foglie di alloro
Sale q.b.
Pepe q.b.
Farina 00 q.b.
Vino rosso q.b.
Ginepro q.b.
Iniziamo subito con la marinatura della carne, per cui serviranno almeno 12 ore, ma ancora meglio sarebbe una giornata intera.
In una ciotola inseriamo lo spezzatino di selvaggina insieme a una carota a pezzi, una costa di sedano, una cipolla rossa tagliata a metà, rosmarino, alloro, sale, pepe e 2/3 bacche di ginepro.
Copriamo quindi il tutto con il vino rosso e mettiamo a riposare nel frigorifero avvolto da carta pellicola.
Scoliamo quindi bene la nostra carne e teniamo da parte il liquido della marinatura, rimuovendo invece le verdure.
Prendiamo delle nuove verdure (mezza cipolla rossa, mezza carota e una costa di sedano) e facciamo un trito grossolano che faremo scaldare in una pentola con un cucchiaio di olio EVO e una noce di burro.
Infariniamo uniformemente i nostri bocconcini e facciamoli rosolare a fiamma vivace per 4/5 minuti, girando frequentemente.
Sfumiamo quindi il tutto con un bicchiere di vino rosso nuovo, e quando l’aroma alcoolico di quest’ultimo sarà evaporato aggiungiamo anche tutto il liquido della marinatura.
Abbassiamo la fiamma al minimo e facciamo cuocere il nostro stufato di selvaggina per circa 3 ore.
Ricordiamo di girare frequentemente lo stufato e aggiungere del brodo o dell’acqua calda in caso di bisogno.
Trascorse circa 3 ore assicuriamoci che il nostro stufato di selvaggina sia equilibrato di sale e di pepe, ed eventualmente aggiungiamone.
Portiamo a termine la cottura fino a che la salsa non si sarà addensata. Il nostro stufato di selvaggina è cotto per essere portato in tavola!
Potete accompagnarlo con delle patate al forno.